ITALIA DOCET | Laboratorium

DANY VESCOVI

presente all’evento collaterale della Biennale di Venezia

ITALIA DOCET | Laboratorium

Press Preview 8 Maggio 2015 h 11.00-18.00

Artists, Participants, Testimonials and Activated Spectators

Evento Collaterale della 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia

Direzione: Leonardo Rotatori
Exhibitors e Participants:

Revati Sharma Singh, Chidi Kwubiri, Edosa Ogiugo, Kolade Oshinowo,
Sam Ovraiti, Federico Guida, Agostino Arrivabene, Vanni Cuoghi, Pierpaolo Curti, Ilaria Del Monte, Fulvio Di Piazza, Fabrizio Dusi, Tamara Ferioli, Alessandro Papetti, Simone Pellegrini, Dany Vescovi, Roberto Coda Zabetta


Ente proponente: i-AM Foundation | italian-Art Motherboard Foundation
Produzione: +ag22

Filosofia del progetto

La i-AM Foundation si propone di stimolare la visione dell’opera rinascimentale nel contesto politico, sociale, mediatico contemporaneo e di ricercare metodi capaci di nuove letture, attraverso l’esperienza diretta di artisti di differenti culture.
Il programmaITALIA DOCET | Laboratoriumha come elemento centrale la libera circolazione delle idee dei Participants in relazione a una base umanista comune, capace di rendere osmotiche le posizioni soggettive, alternandole nel dialogo con lo spettatore.

La direzione del progetto, a cura di Leonardo Rotatori, ha sviluppato un metodo capace di accogliere la trasmissione delle esperienze provenienti da un sistema a un altro, in un ambiente di natura cosmopolita. La sostanza che si mette in mostra, attraverso quest’opera corale è ciò che si nasconde all’interno del messaggio umanista, come suo fondamento ontologico.

Il supporto e la fonte d’ispirazione sono stati identificati nel cartone della “Scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, vissuto come – motherboard – si presta a differenti letture, capaci di molteplici nuove narrazioni – spin off – permettendo agli artisti contemporanei di aggiungere e attualizzarne gli elementi peculiari; stessi elementi, differenti maestri, altra audience.

Italia Docet | Laboratorium ha un allestimento immersivo concepito per enfatizzare gli elementi visivi e sonori dell’opera, mettendo il pubblico al centro di una performance corale e continua. Le voci dei protagonisti si levano singolarmente o si fondono in un magma corale a seconda della scelta dello spettatore.

Un programma di metodo: Open Structures

Costruita attraverso l’interazione di tanti soggetti in un modello Open Structures – work in progress – è un’opera d’identità sociale/globale, dove la poetica individuale è messa a disposizione del programma, per una moderna agorà contemporanea in una modalità collettiva.
LABORATORIUM è un’opera corale, la sua costruzione segue un metodo che abbiamo chiamato “Open Structures”,

È una struttura capace di accogliere artisti, pubblico e testimonials. Gli elementi peculiari di cui è composta ci permettono di lanciare Call globali sulla base della matrice che è visibile, viva e stimolo di dialogo tra Cultura Rinascimentale – Artista Globale.
L’ipotesi teorica alla base del programma è di voler considerare l’Arte come memoria del contesto sociale, che grazie alle tecnologie diviene globale.

Questo fine, implica la capacità dei “costruttori” (in un tempo determinato non breve), di realizzare un’infrastruttura capace di accogliere gli Artisti, strutturando e pianificando delle azioni ad hoc.
Il team gestisce la struttura dell’opera conferendone una forma logica, affinché possa accogliere le contaminazioni e ne cura le finalità.

La relazione dei maker si trasforma in un’azione “work in process” e tutti i parametri concernenti l’opera vengono vissuti come frammentati in “unicum parziale” integrabile e attualizzabile.
Attraverso la tecnologia, le stratificazioni creano un contesto di racconti in un’unica grande coralità.

Ogni elemento è parte di un unico più ampio a cui si riferisce ne è una frazione; possiamo affermare che più che essere frazione o frammento, l’opera “ospitante” è frattale.
Riuscire in questa trasformazione, significa conferire all’opera “Frammento/Frattale” la possibilità di essere indagata immaginando che ogni piccolo frammento o strato possa contenere elementi di immagini, rumori, metodi e modi della partecipazione, tutti caratteristici del Corpus Opera.

Possiamo affermare che la capacità di esprimere “sensibilità alla partecipazione” è direttamente proporzionale alla quantità di ponti aperti (link possibili), perché più elementi sono disponibili (hub) più facile è aggiungere creando un medium capace di una propria “sensibilità allargata o aumentata”, che porta a una immaginazione e produzione di senso intermediale.

Exhibitors e Participants

Un primo gruppo di artisti italiani e stranieri che interviene con la propria poetica, mostrando poliedricità, apertura, capacità di dialogo e di approccio dialettico, è stato capace di generare un grande movimento d’idee portate da ambienti differenti. Le stesse idee che oggi come ieri, sono capaci di incontrarsi ed esporsi per stimolare confronti e dialoghi destinati alla società civile.

Le fonti plurali sono organizzate e accolte dall’artista Federico Guida e lo studio ha generato gli spazi culturali da condividere, per accogliere, le esperienze “narrate” nel rispetto dei canoni di generosità ed ecumenismo.

Revati Sharma Singh, Chidi Kwubiri, Edosa Ogiugo, Kolade Oshinowo, Sam Ovraiti, Federico Guida, Agostino Arrivabene, Vanni Cuoghi, Pierpaolo Curti, Ilaria Del Monte, Fulvio Di Piazza, Fabrizio Dusi, Tamara Ferioli, Alessandro Papetti, Simone Pellegrini, Dany Vescovi, Roberto Coda Zabetta

e-Laboratorium

Dal momento che i paesi sono sempre più interconnessi tramite commercio, migrazioni, e tecnologie dell’informazione e della comunicazione, non sorprende che per il programma ITALIA DOCET | Laboratorium si sia voluto realizzare una piattaforma www.laboratorium-venice2015.org che in 30 lingue, potesse permettere la circolazione delle idee portate dagli artisti Participants e parallelamente la costruzione di un protocollo di continue Call per la partecipazione alla “discussione” e alla progettazione in metodo Open Structure dall’evento culturale verso nuovi interlocutori. Stimolato dagli artisti stessi, mostrando la volontà di condivisione di un territorio culturalmente capace di portare i valori e gli elementi di Umanesimo necessari per la costruzione di nuove forme di economie sociali, altri artisti verranno coinvoltinella qualità di “filtri intellettuali e mentori” per la circolazionedi conoscenze, esperienzae pensiero per lo sviluppo.

INFORMAZIONI SUL PROGRAMMA

Direzione del Progetto: Leonardo Rotatori

Anteprima Stampa: 8 Maggio 2015 h11.00-18.00 Date: 9 maggio – 2 agosto 2015

Orari: lunedì – mercoledì – venerdì – domenica h 12.00-18.00 giovedì – sabato h10.00 – 15.00
(chiuso martedì)
Ingresso libero

Pubblicazione: A cura di UNIQUE EDITION PRESS

Informazioni: T +39 366 2527285 info@i-amfoundation.org

info@laboratorium-venice2015.org www.i-amfoundation.org

Ufficio Stampa: press@i-amfoundation.org
Per il download delle immagini: laboratorium-venice2015.org/presskit/
Sede: Palazzo Barbarigo Minotto, Fondamenta Duodo o Barbarigo, San Marco 2504, Venezia

Fermata: Linea 1 – Giglio, direzione Lido