THE POETICS OF THREE RUSSIAN ILLUSTRATORS

Sabato 24 Marzo 2018 alle ore 18.00, presso la Galleria Stefano Forni di Piazza Cavour 2 si inaugura la mostra The Poetics of three Russian Illustrators a cura di Tiziana Roversi e Anastasja Archipova (illustratrice, membro della Russian Academy of Arts e membro giuria internazionale Bologna Children’s Book Fair 2018) e con la presentazione del Prof. Antonio Faeti. L’esposizione prosegue nel solco delle iniziative che la galleria ha realizzato in questi anni nell’ambito dell’illustrazione presentando il lavoro di numerosi artisti.

La mostra si inserisce all’interno di BOOM! Crescere nei Libri, programma promosso da Comune di Bologna e BolognaFiere per promuovere l’edizione 2018 di Bologna Children’s Book Fair e presenta per la prima volta in città le tavole di tre illustratori russi conosciuti a livello internazionale: Denis Gordeev, Xsenia Lavrova, Igor Oleynikov. Tra i lavori esposti spiccano le tavole di Alice nel paese delle meraviglie di X. Lavrova, de Il signore degli anelli di Gordeev e The Barefoot Princess di Oleynikov.

In un momento di grande attenzione che la città riserva all’arte moderna e contemporanea russa con le mostre “It’s OK to change your mind! Arte contemporanea russa dalla Collezione Gazprombank” a Villa delle Rose e “REVOLUTJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky.” al MAMbo, la mostra intende accendere i riflettori sull’illustrazione, un’altra eccellenza artistica della grande tradizione russa.

Per lo studioso Antonio Faeti l’illustrazione russa è uno spazio artistico di rilevanza straordinaria e ancora inesplorato in Italia. Le trenta opere di Lavrova, Gordeev e Oleynikov in mostra alla Galleria Stefano Forni sono espressione di un prezioso lavoro su carta che interpreta i classici con folgorante modernità.

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Le nuove immagini dei tre che si mostrano, con documentata chiarezza, allo sguardo di appassionati e di “cultori della materia”, rimandano a un irrinunciabile antefatto, amatissimo da generazioni di bambini italiani. Nella splendida “Scala d’oro” e in altre finissime edizioni, apparvero negli anni Trenta le tavole dell’illustratore russo Vsevolode Nicouline. Non ebbe imitatori, non si tentò di rifarlo. Il rigore dei suoi contorni si congiungeva con elaboratissimi ornati che facevano ritrovare quadri, dipinti, icone, affreschi di una Russia di fiaba in cui la grande tradizione, poi studiata dal sommo Propp, si congiungeva con una briosa vivacità che si mescolava al liberty.

È doveroso è indispensabile richiamare Nicouline mentre si ammirano le tavole di Xenia Lavrova, di Igor Oleynikov, di Denis Gordeev, perché in essa rivive il senso di quella grande civiltà dell’immagine di cui Nicouline fu interprete, annunciatore, testimone.

L’Alice di Xsenia Lavrova non è parente di nessuna delle bambine che un po’ ovunque, nel mondo, si sono accompagnate ai due testi di Carroll. È una Alice fortemente tipografica, immersa in un oceano di contrasti creato dall’autrice nel pieno di una Ars combinatoria che mescola l’ornato popolare della specifica tradizione russa con le grandi epopee figurali in cui regnano le tavole per trattati scientifici, la botanica didattica, le decorazioni murali, Il senso profondo del fiabesco. L’Alice di Xsenia Lavrova e così perfino più imprendibile di quella di Caroll e ci sfida a creare per lei un’ermeneutica nuova dove l’arcano professore del “dietro lo specchio” sia indotto a dialogare con L’impero dei Sogni in cui i vecchi contadini di Afanasyev convivono con le anime morte di un Gogol ritrovato e riletto.

Nelle tavole di Igor Oleynikov, il fantastico è preziosamente ricondotto a quelle remote scaturigini che il popolo russo ha potuto collocare nei libri dei grandi “formalisti” capaci di archiviare, decifrare, conservare infinite suggestioni e preziosi misteri. Trasformati in tanti enigmi stilistici, i suoi personaggi, le sue figure, le sue atmosfere non censurano le ansie, non abbandonano le zone buie ma alludono a un mondo di sogno capace di sfidare stereotipi, modelli, consuetudine. Giovane assai, Igor è già un maestro: ridefinisce tutte le componenti del fantastico, stringe ogni pretesto nello scrigno dello stile.

I personaggi di Denis gordeev sono “personaggi” davvero, perché la minuziosa preziosità delle rifiniture a due orizzonti tematici a cui riferirsi: gli affreschi delle chiese e il repertorio dei costumi teatrali. Ridefiniti con una preziosità settecentesca che richiama le feste veneziane, i personaggi di gordeev scaturiscono da una ricerca minuziosa e da uno stile saldamente nutrito. Sembrano fare volutamente il contrario di ciò che domanda il nostro mondo: lui è volgare e futile, loro sono durevoli e tanto raffinati.

Antonio Faeti

Denis Gordeev

Xenia Lavrova

Igor Olyenikov