MIMESIS. BENEDICENTI CARTA VENTRONE

La Galleria Stefano Forni è lieta di informare che sabato 23 Ottobre 2010 alle ore 17.30 sarà inaugurata la mostra Mimesis. Benedicenti, Carta, Ventrone. Saranno esposte una ventina di opere dei tre più importanti artisti dell’iperrealismo italiano ciascuno reduce da importanti mostre personali. E’ in corso la mostra di Luigi Benedicenti a New York, Giuseppe Carta è stato ospitato all’ultima Biennale di Venezia e Luciano Ventrone è stato protagonista di una mostra pubblica al Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo.

 

Una mostra questa che nasce con l’intento di evidenziare quanto la pittura iperrealista, per alcuni aspetti così concentrata sulla massima definizione dei dettagli, porti con sé una grande capacità di andare oltre la realtà visibile per entrare nella radice dei sensi dell’umano.

I pasticcini di Benedicenti, i bicchieri di Carta, la frutta e i fiori di Ventrone , conquistano, sia per la precisione e la maestria pittorica con cui i tre artisti li rappresentano sulla tela, sia per la valenza simbolica che essi assumono, diventando strumenti di comunicazione coinvolgenti e affascinanti, fatti di profumi, sapori e trasparenze che ci conducono oltre il visivo.

Il primo impatto con le opere di Benedicenti è apparentemente semplice, va a toccare immediatamente i nostri sensi, le papille gustative…, ma poi ad uno sguardo più attento i pasticcini sono proposti per promettere esperienze gustative che non possono soddisfare, in quanto ci illudono nella loro finzione ipernaturale.

Così per Carta, quando giri nella sua casa è inevitabile ammirare la sua collezione di bicchieri antichi, quando volgi lo sguardo su di un’opera, il bicchiere dipinto diventa altro, la luce esalta le ombre e non sai più da che cosa sei attratto. Si crea in chi guarda una illusione ottica e una visione della realtà artificiosa in quanto l’artista rappresenta la propria visione con tale precisione e fedeltà da renderla più vera del vero.

Per arrivare alla perfezione, quella perfezione la devi possedere, diceva Soavi in riferimento alla pittura di Ventrone, quel grappolo d’uva prima di dipingerlo lo devi “raccattare dalla pancia”. Continuando a guardare una sua opera, ad un certo punto non è più sufficiente guardare l’oggetto, perché è la luce che rivela un altro più profondo interno.

 

 

Catalogo in galleria

 

La mostra è stata prorogata fino al 15 Dicembre 2010

 

opere in mostra

Luigi Benedicenti

Giuseppe Carta

Luciano Ventrone