Elisa Grezzani

Biografia

Elisa Grezzani è nata nel 1986 a Bressanone, Italia. Ha studiato pittura all’Accademia d’Arte di Urbino, Italia (Marche, 2007-2011). Tra il 2012 e il 2017 ha coordinato i progetti didattici al Museion di Bolzano e ha lavorato come assistente dell’artista Robert Pan. Come base per il suo lavoro usa legno e carta. Elisa di solito lavora contemporaneamente quindici o venti pezzi. Questa procedura le dà la possibilità di mantenere una certa distanza psichica dalle opere. Sovrapponendo strati di resina e colori fluidi, si crea una profondità che rafforza l’intenzione di creare opere leggibili su diversi livelli. Realizzare più opere contemporaneamente permette di mettere in primo piano l’estetica: l’obiettivo a cui aspira è quello di armonizzare forma e colore, di raggiungere un’armonia e un equilibrio che diventano percepibili dallo spettatore e in cui il senso della bellezza gioca un ruolo importante. Confrontarsi con questo tema complesso mostra che il confine tra bellezza e bruttezza, tra armonia e dissonanza può essere molto labile ed è in questa zona grigia che si sente a suo agio. Lo stesso vale per concetti come astrazione o concrezione: quanto possono essere in contrasto tra loro forme o colori, tenendosi fianco a fianco o addirittura rafforzandosi a vicenda? Per quanto tempo puoi mescolare piani e livelli prima che non siano più leggibili come qualcosa di figurativo? tra armonia e dissonanza può essere molto sfumato ed è in questa zona grigia che si sente a suo agio. Lo stesso vale per concetti come astrazione o concrezione: quanto possono essere in contrasto tra loro forme o colori, tenendosi fianco a fianco o addirittura rafforzandosi a vicenda? Per quanto tempo puoi mescolare piani e livelli prima che non siano più leggibili come qualcosa di figurativo? tra armonia e dissonanza può essere molto sfumato ed è in questa zona grigia che si sente a suo agio. Lo stesso vale per concetti come astrazione o concrezione: quanto possono essere in contrasto tra loro forme o colori, tenendosi fianco a fianco o addirittura rafforzandosi a vicenda? Per quanto tempo puoi mescolare piani e livelli prima che non siano più leggibili come qualcosa di figurativo?

Cenni critici

“Le opere dell’artista raramente hanno una gerarchia e generalmente compaiono in serie: Elisa Grezzani predilige lavorare su diverse opere simultaneamente e il movimento costante, anche fisico, tra di esse diventa parte del processo di lavoro. La sua pittura va vista quindi come un sistema aperto i cui elementi fluttuanti tentano di espandere la superficie del dipinto. I numerosi strati conferiscono alle opere un certo dinamismo, le esplosioni di colore colpiscono il fruitore sia a livello emotivo che fisico: questa pittura cross-space colpisce attraverso la sua sensualità e la sua ambiguità materiale. (…)”

Tratto da Una pittura che invade lo spazio , testo critico di Letizia Ragaglia

“Tra ermeneutica ed erotica il lavoro pittorico di Elisa Grezzani sceglie decisamente il secondo polo con opere che stupiscono per la loro energia e il loro colore, per una generale felicità nella realizzazione e nella fruizione che difficilmente si incontrano nei circuiti a tratti seriosi o concettuali dell’ arte alta. Una felicità contagiosa in grado di rinvigorire i sensi e ricordare come la nostra presenza corporea e percettiva sia fondamentale per vivere con consapevolezza la propria vita. I colori hanno un forte carattere contemporaneo, perché distanti dal cromatismo oscuro del passato, intensi e quasi fluorescenti. Rimandano a un’esperienza tutta legata all’oggi, non sono naturalistici ma volutamente artificiali, al limite del sintetico. Eppure nel loro attento dosaggio, nelle stesure sviluppate per sovrapposizioni, accostamenti, trasparenze e coperture, riescono a raggiungere anche una forma di sofisticato equilibrio, quasi una classicità che non ci si aspetterebbe di riscontrare visti gli ingredienti esplosivi di partenza. Questa forma di bilanciamento, infatti, conserva tutta la potenza delle singole spinte energetiche e fughe centrifughe dissonanti che trovano però un’armonia nella reciproca influenza, senza venire attenuate o perdere la loro satura purezza. L’opera si pone così come organismo complesso che non richiede però di essere decostruito o analizzato ma attende semplicemente – come se ciò fosse poco! – la disponibilità a un incontro con il fruitore, in un’occasione di mutuo e silenzioso arricchimento.”

Tratto da Per un’erotica dell’arte, testo critico di Gabriele Salvaterra

Critics

“Elisa Grezzani’s works are seldom hierarchical or created individually: the artist works on several pieces simultaneously and regards the continual and physical movement between her different pieces as integral to her work process. Thus, her painting can be understood as an open system, the fluctuating elements of which strive to expand the painting ground itself. The numerous painted layers lend the works an individual dynamic, and the bursts of color strike the viewer on an emotional and physical level: the force of the expansive paintings lies in their sensuality and material ambiguity.”

Letizia Ragaglia “A painting, which breaks spatial boundaries“, 2021

“Between hermeneutics and erotica, the painting of Elisa Grezzani definitely opts for the latter, with works that stand out for their dynamism and use of colour, and the positive energy of their creation and appeal, something that can be difficult to find in the serious or conceptual circles of high brow art. It is a contagious energy that awakens the senses and reminds us that physical presence and perception is essential to living life with awareness. The vibrant, almost fluorescent, colours are extremely contemporary, far removed from the dark tones of the past. They resonate with phenomena of the present day, eschewing naturalness in favour of something deliberately artificial, bordering on the synthetic. Yet in the measured use of colour – applications that are layered and juxtaposed, transparent or covering, these works also manage to achieve a sophisticated form of balance that is almost classical in nature, and that we would not expect to find, given the explosive ingredients that the artist starts out from. This balance indeed preserves all the power of the individual impulses and the dissonant centrifugal forces that nonetheless come together harmoniously, exerting a reciprocal influence yet losing none of their force or depth of purity. The work thus presents itself as a complex organism that does not need to be deconstructed or analyzed but simply waits - no small thing! - to be met by the viewer’s gaze, in what becomes an opportunity for mutual, silent enrichment.”

Gabriele Salvaterra “An erotics of art“, 2021

Biography

Elisa Grezzani was born in 1986 in Bressanone, Italy. She studied painting at the Academy of Art in Urbino, Italy (Marche, 2007–2011). Between 2012 and 2017 she coordinated the educational projects at the Museion in Bolzano and worked as assistant to the artist Robert Pan. As a basis for her work she uses wood and paper. 
Elisa usually simultaneously works fifteen or twenty pieces. This procedure gives her the possibility to maintain a certain psychic distance from the works. By superimposing layers of resin and flowing colours, a depth is created that reinforces the intention to create works that can be read on different levels. Creating several works at the same time makes it possible to put aesthetics in the foreground: the goal she aspires to, is that of bringing form and colour in tune, of achieving harmony and balance that become perceptible to the viewer and in which the sense of beauty plays an important role. 
 Confronting this complex theme shows that the boundary between beauty and ugliness, between harmony and dissonance can be very blurred and it is in this grey area that she feels at ease. The same is true for concepts such as abstraction or concretion: how much can shapes or colours be in contrast with each other, holding each other side by side or even strengthening each other? How long can you mix planes and layers before they are no longer readable as something figurative?